Bruno Munari grande artista e designer del novecento italiano cerca di risolvere il problema dell'allontanamento dalla lettura della civiltà moderna proiettando il suo interesse sui bambini: essi hanno ancora una mentalità elastica poiché in fase di formazione. È nell'età dell'infanzia che si inizia a conoscere il mondo e le sue costruzioni attraverso i ricettori sensoriali. “Ricettori sensoriali” codice principale su cui si sofferma Munari: progetta una serie di oggetti che sembrano dei libri ma che in realtà sono veicoli di informazione visiva, tattile, sonora e termica.
È comunicazione.
Il bambino è attirato da questi libri dalla curiosità di scoprire le infinite combinazioni di senso che si trovano al suo interno. Sono nati così i libri illeggibili, libri che possono esser letti da bambini (e adulti) di tutto il mondo poiché raccontano storie senza l'utilizzo delle parole.In questi libri ogni elemento si fa carico di contenuti semantici che riguardano nello specifico la carta, lo spessore, la trasparenza, il colore e il formato delle pagine. Due esperienze simultanee nell'approccio con il libro: quella visiva della texture e quella tattile.
Tutti i lavori di Munari delineno la sua concezione di segno iconico, collocandolo così fra il tardo dadaismo e una sorta di surrealismo gentile poiché sviluppa questo tema sia in bidimensionale sia in tridimensionale come con i libri illeggibili. Il suo fine è quello di annullare qualsiasi divisione tra arte, creatività e vita quotidiana per dare una comunicazione più completa ed efficace ma dolce: questo lo fa riducendo il segno a una linearità estrema restituendo così l'oggetto reinventato. Dunque si può sostenere che la sua tecnica base è quella dello spiazzamento, arricchire la realtà dando una nuova dimensione visiva e concettuale all'osservatore e lettore.
« C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. »
RispondiEliminaAdoro Bruno Munari, ed il modo che aveva di guardare l'infanzia, ho avuto modo di leggere "fantasia"e ne sono rimasta estasiata! sono contenta di avere appreso in questo blog l'esistenza di questi "libri illegibili" solito paradosso nel titolo considerando che possono essere "letti" da tutti anche se in maniera non convenzionale, ma sappiamo che a bruno piacevano questo genere di cose!
Mi informerò ulteriormente sull'argomento, hai destato la mia curiosità!
grazie.
ilenia
Bruno aveva la grande capacità di utilizzare processi di pensiero e di analisi che si discostano totalmente da quelli di uso convenzionale.
RispondiEliminaQuesto l'ha portato a creare del "nuovo" capibile da tutti. Sorprendente. merita molta attenzione!
La creatività è l’uso finalizzato della fantasia e dell’invenzione infatti si forma e si trasforma continuamente.Essa esige un’intelligenza elastica, una mente libera da preconcetti..e solo un bambino è in grado di pensare e creare liberamente!
RispondiEliminaMunari per sua natura è costretto a impressionare, è destinato a forzare i segni, i simboli, le strutture sintattiche e semantiche dei linguaggi che cita, impasta, trasforma. E’ un gioco di contaminazioni che avviene alla luce del sole. I consumatori, ormai diventati competenti, si lasciano sedurre se e quando vogliono.
Alessandra
Mitico Munari, un creativo a 360° gradi!!! Se siete appassionati di Bruno vi consiglio di leggere "Le ragazza dello studio di Munari" di Alessandro Baroncini; è un fumetto che si diverte a citare Munari e molte delle sue idee.
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